Fin dall’inizio consapevole che il problema delle Costruzioni stradali per Milano sarebbe stato
dei pini rischiava di distrarre l’attenzione dai veri problemi legambiente, delle alberature, non si è limitata alle strade elencate e ai soli tratti con pini, ma ha individuato diverse altre criticità che, con la presente relazione, segnala all’amministrazione. innanzitutto, considerato che non tutte le alberature rivestono la stessa importanza, funzion e significato, legambiente ha adottato i seguenti criteri:
strade che rivestono un particolare valore paesaggistico e identitario: viale colombo, in quanto ‘biglietto da visita’ per i turisti balneari, e via roma (salita di s. ceccardo), in quanto via d’ingresso alla città. queste due strade richiedono pertanto alberature importanti, con specie autoctone di bell’effetto ornamentale e caratteristiche della fascia fitoclimatica locale, senza badare ai costi di impianto e di manutenzione;
il viale xx settembre, in quanto principale viale cittadino di collegamento tra il mare e il centro città, richiede anch’esso alberature ornamentali importanti, ma non necessariamente ‘identitarie’. i costi di impianto e manutenzione iniziano pertanto ad assumere una discreta importanza;le altre strade urbane non richiedono alberature importanti: possono essere liberamente utilizzate anche specie esotiche. diventano dunque preminenti i requisiti pratici: aspetto ornamentale, dimensioni appropriare allo spazio disponibile, costi di impianto e manutenzione.
nel corso dei sopralluoghi sono state rilevate alcune problematiche riguardanti anche altre specie arboree: piante malate, distanze insufficienti, esemplari mancanti o interi tratti privi di alberatura, potature inappropriate ecc. ciò considerato e tenuto conto della necessità di redigere un piano del verde pubblico (come evidenziato nel paragrafo seguente “avvertenze e suggerimenti”), la presente relazione è da considerarsi un contributo in cui l’insieme delle considerazioni svolte e dei suggerimenti forniti, anche quando puntuali, è finalizzato a proporre non tanto le specie da piantare, quanto un approccio metodologico di carattere generale, estendibile alle altre alberature urbane non esaminate.
nella scelta delle piante sostitutive, pur senza eccessiva rigidità, sono state privilegiate le specie autoctone, tenendo conto delle loro esigenze ecologiche e, ovviamente, degli aspetti ornamentali, del carattere deciduo o sempreverde, della resistenza a malattie e all’ambiente urbano, della vicinanza di edifici, ecc.sono stati inoltre raccomandati accorgimenti (distanze tra esemplari, modalità di potatura ecc.) derivanti dalla consapevolezza che gli alberi non vanno considerati come oggetti che ci offrono molti servizi, ma sono esseri viventi che dobbiamo rispettare garantendo loro le migliori condizioni di salute.
la semplice ispezione visiva consente di trarre solo delle prime indicazioni sullo stato di salute degli esemplari arborei e sulla loro propensione o resistenza alla caduta in caso di forti sollecitazioni (venti molto intensi). la scelta di quali piante mantenere e quali abbattere richiede, invece, un lavoro gravoso e sistematico di indagini visive e strumentali (vta-visual tree assessment, sia-static integrated assessment, sim-static integrated method, tomografia acustica, resistografia ecc.).
considerata l’importanza delle alberature stradali (e, più in generale, del patrimonio arboreo urbano), per il benessere fisico e psichico dei cittadini (raffrescamento, barriera acustica, abbattimento polveri ecc.) e le numerose problematiche presenti (alberi malati, pericolanti, mancanti, spazi ristretti, caduta di rami o pigne, dissesto dell’asfalto e dei marciapiedi, rischi di inciampo, responsabilità legali connesse all’incolumità pubblica, ecc.), non è possibile basarsi su valutazioni superficiali e approssimative.
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