Avete deciso di fare un giro in un Mercatino usato a Roma e dintorni ci andate giusto per rilassarvi, tuffandovi nei ricordi della vostra infanzia,
oppure per trovare uno splendido complemento d’arredo da mettere in bella mostra in salotto, un set di bicchieri per la cucina, o un amore di abitino firmato. la comunicazione è importante, ecco un decalogo di cose da non dire mai al gestore di un mercatino dell’usato. potreste trovarvi di fronte ad una situazione imbarazzate con un gerente che vi guarda con occhi iniettati di sangue e vi punta imbufalito. il proprietario di questo vestito è italiano, vero? questa l’ho sentita in un negozio dell’usato veneto e rappresenta lo stato dell’arte del razzismo più strisciante.
per legge chiediamo sempre i documenti a chi porta cose in vendita e ritiriamo solo oggetti selezionati, però ciò è indipendente dal fatto che chi li porta sia biondo con gli occhi azzurri. e’ chiuso? volevo solo dare un’occhiata. se le saracinesche sono abbassate probabilmente non stiamo facendo una gara di limbo, stiamo proprio chiudendo. un mercatino dell’usato non è sempre aperto come un autogrill, di solito gli orari di apertura e di chiusura sono esposti all’ingresso.
su questo articolo c’è lo sconto? se vuoi lo sconto dammi il tempo di alzare il prezzo, diceva un genovese. in un mercatino lo sconto c’è quando l’oggetto ha superato i 60 giorni di esposizione e sull’etichetta c’è sempre la data di carico. se un oggetto è stato caricato solo ieri, non ci vuole un genio per capire che lo sconto non c’è. non l’ho nemmeno sfiorato, è caduto da solo. per quanto i nostri negozi siano spesso “animati” non vuol dire che lo siano anche gli oggetti in esposizione. e non ci piace nemmeno attentare alla vita dei nostri clienti facendogli cadere addosso oggetti molto pesanti.
lo sconto chi lo decide? una volta avevamo un consiglio di saggi che si riuniva una volta al mese per decidere gli sconti. con la crisi i saggi li abbiamo licenziati e ci tocca deciderli da soli. ovviamente dopo 60 giorni di esposizione. certo che con la crisi che c’è in giro voi andate alla grande. serve a poco spiegare che è vero il contrario perché con la crisi le persone hanno poco superfluo da vendere. basta un sorriso e sapere che chi dice così, poi chiederà anche lo sconto.
l’abbigliamento è sterilizzato? normalmente abbiamo l’autoclave in bagno, quindi fate attenzione a quando usate i servizi, potreste trovarvi, anche voi, sterilizzati. può anche non farmi lo scontrino. peccato che un mercatino dell’usato non faccia mai scontrini bensì fatture, ai clienti venditori e relativamente alle provvigioni. e che debba anche pagare il 22% di iva per un oggetto usato, dove l’iva è già stata applicata.
quelli che vi portano le cose da vendere li conoscete? solitamente li conosciamo tutti, per nome e cognome. d’altronde chi trova un amico trova anche un tesoro, magari da vendere. vedo che da domani il prezzo di quest’oggetto sarà scontato. me lo può tenere da parte che ripasso per acquistarlo a meno? chi lo chiede conosce perfettamente il sistema e spera di spendere ancora meno, per un un oggetto che viene già proposto ad un prezzo molto competitivo. la cosa più bella, dopo la risposta negativa del gestore, è quando il cliente successivo è disponibile ad acquistarlo a prezzo pieno, cosa che solitamente da il via al walzer di chi lo ha visto prima.
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